Umore alto e come sempre molto disponibile. Marcello Cestaro parla volentieri al telefono del derby di giovedì sera con il Vicenza: «Speriamo sia la volta buona. Cosa dice?». Chiaro il suo riferimento ai precedenti, che finora non gli hanno mai sorriso.
Derby, dicevamo. Davvero particolare per il patron biancoscudato, che come noto è vicentino: «Lo sono, ma non posso schierarmi da quella parte… Ne abbiamo già passati altri di derby, come sempre una partita importante. Richiamerà pubblico, e mi auguro che ce ne sia, a parte il divieto (per i tifosi berici non in possesso della tessera del tifoso, ndr). All’andata l’abbiamo presa sui denti, questa volta dobbiamo bene figurare. E continuare a fare bene il nostro lavoro, come stiamo facendo». Qualche suo familiare all’Euganeo giovedì sera? «Qualcuno in incognito arriva, ma vogliono rimanere nascosti». Qualche secondo, e aggiunge: «Non è mio fratello, sono i miei figli». E ancora: «Sono già venuti altre volte. È più facile adesso al sabato, mentre quando giocavamo domenica no: hanno mogli e figli piccolini, si dedicano a loro. Mi auguro che un giorno lo stadio possa essere frequentato anche dai più giovani e che si possa venire a vedere un derby con soddisfazione insieme alle proprie famiglie». E i suoi figli tiferanno per il Padova? «Se vengono allo stadio, è sicuramente per questo. Mi hanno detto di volere i biglietti, ma a pagamento». A pagamento, con il papà che è presidente? «Per una questione di principio e di correttezza. E c’è anche un po’ di scaramanzia».
Andiamo alla squadra. Dal Canto imbattuto da quando ha preso il posto di Calori: due vittorie, tre pareggi. Giudizio? «Si è preso subito a cuore la situazione, si sta muovendo bene. E ha abbastanza indovinato gli uomini da mettere al posto giusto». Restiamo in tema allenatore: Pierpaolo Bisoli (ex Cagliari e Cesena) in tribuna negli ultimi due match all’Euganeo. E ha fatto capire che Padova sarebbe piazza gradita: «Lo so che è venuto. Ma personalmente ho un dialogo in piedi con chi è qui (Dal Canto, ndr). Per il resto, non ho parlato con nessuno. Anche con riguardo ai giocatori, nemmeno con quello che è del Genoa e gioca al Torino (Lazarevic, ndr). Voglio smentire quanto affermato dal presidente Cairo, e cioè che io ci abbia fatto qualche pensierino».
Passiamo a Rino Foschi, il cui contratto scade a giugno: «Vediamo dopo l’ultima partita, in funzione del progetto futuro. Foschi è una persona che di calcio ne sa parecchio. Gli ho già detto di preparare un progettino fatto bene con un budget per capire come vanno i costi, che sono da tenere sott’occhio. Ha tempo per farlo». Ma già la scorsa settimana aveva dato questo mandato a Foschi: «Saremo noi i primi a darvene notizia, anche perchè non vogliamo prenderci all’ultimo».
Flash su due giocatori. Tanto per cominciare, Di Nardo, non convocato sabato: «È rimasto a casa perchè non stava bene. Ci dobbiamo incontrare sicuramente in questi giorni. Lui è partito male quest’anno, poi non era visto bene da chi gestiva la squadra prima. Speriamo di recuperarlo: la volontà mia, del direttore e di Dal Canto è tirarlo fuori da questo momento. Dispiace, perchè è un giocatore che ci ha dato aiuti preziosi». Quindi su Vantaggiato: «Non mi hanno detto quando sarà pronto. Ma per entrare, deve stare bene. Lasciamo che lo stabilisca Dal Canto».
Fonte | Il Gazzettino
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