«Ho visto la partita del Padova in televisione, mi viene da ridere…». Interrompiamo subito Marcello Cestaro per capire il motivo della potenziale risata. «Nel senso che – spiega il presidente biancoscudato – Dal Canto ha esordito proprio a Pescara, e doveva fare il traghettatore. Avevamo invece in casa l’allenatore, e lui ha dimostrato quali siano le sue qualità». E la partita di sabato sera all’Adriatico? «Sull’altro fronte un personaggio di nome Zeman e una squadra tosta, che non avevo mai visto. Il Padova ha disputato un’ottima partita. Un po’ fortunoso se vogliamo il gol nel finale di gara, però la squadra ha esibito grande lucidità. Per me questo pareggio vale quanto una vittoria. Sono molto contento».
Facciamo presente al patron vicentino che prima di affrontare la compagine biancoscudata, gli abruzzesi avevano sempre vinto in casa (sei su sei) e che avevano segnato 18 gol, alla ragguardevole media dunque di tre a partita. Con Italiano e compagni, un solo gol realizzato e il primo punto concesso agli avversari. «Ho visto nei ragazzi tanta voglia di fare bene, anche se la squadra non era al completo per le assenze di Lazarevic, Donati e Portin, senza contare che Trevisan era stato fermo, e che debuttava Franco, molto bene nel primo tempo, poi ha risentito della fatica, perchè non era allenato per novanta minuti. Ma è stato un Padova determinato e attento. E speriamo che i tre punti arrivino sabato all’Euganeo con il Grosseto».
A proposito di Grosseto, gli ultras biancoscudati, per dimostrare fattiva solidarietà nei confronti delle popolazioni colpite dalla recente alluvione, intendono mettere in atto una serie di lodevoli iniziative, anche con il supporto della tifoseria organizzata e dello stesso Padova. Propongono ad esempio di fare pagare agli spettatori un euro simbolico per incrementare l’affluenza e proporzionalmente l’incasso del denaro che verrà raccolto agli ingressi dell’Euganeo. «Sì, li ascolterò, e parlerò con Sottovia. Domani o al massimo martedì vedremo di organizzare qualche iniziativa».
Senta presidente, lei definisce “ottima partita” la prestazione del Padova a Pescara, ma una frangia non insignificante numericamente del popolo di fede biancoscudata continua a non essere soddisfatto dalla qualità del gioco, dalle tre sconfitte consecutive in trasferta, dall’inesperienza (parere loro) di Dal Canto e altre dissertazioni che dimostrano sostanzialmente un certo scontento sul Padova 2011-2012. «Mamma mia, mamma mia… Stiamo dimostrando di non essere secondi a nessuno, e potremo solo migliorare». Per raggiungere l’obiettivo che si chiama serie A, ricordiamo bene? «Serie A? Ah sì, oggi si giocano le partite di A…». A parte il fatto che ieri non si giocavano, rimane la consuetudine del dribbling del buon Cestaro di fronte ai discorsi di questo tipo, anche se il suo pensiero è evidente.
Divagazione: sembra che la preoccupazione maggiore di questi giorni sia quella di pensare a un fanta-lavoro di assestamento dell’Euganeo, avvicinando le tribune per migliorare tifo e visuale. «In settimana avrò un primo colloquio con il vicesindaco Ivo Rossi, ma il problema è sempre quello, del “dio denaro”». Ci scusi, ma se il Padova andasse in A, non sarebbe preferibile pensare prima di tutto a costruire una squadra competitiva? «È quello che dico sempre. Comunque, vediamo, la promozione aprirebbe più possibilità».
Flash finali. Il mercato di gennaio? «Foschi e Dal Canto valuteranno la situazione, penso che serva un difensore». I nuovi soci? «Continuano a dirmi, dai che veniamo. Li aspetto». E Del Piero? «Credo che fosse giusto, a suo tempo l’invito perchè se non ha altre situazioni, possa chiudere la carriera a Padova. Vorrà dire che faremo una amichevole, devolvendo l’incasso per qualche scopo, oppure per lo stadio stesso». I rapporti tra Barbara Carron e Rino Foschi? «Nella vita esiste sempre qualche piccola incomprensione, che cerchiamo di mitigare».
Fonte | Il Gazzettino
No comments
Commenta per primo questo articolo