Osuji:“La tribuna mi ha fatto male, ma non mollo e non penso al mercato!”

Il protagonista della conferenza stampa è Wilfred Osuji.
Sulla gara col Livorno: “Sono sempre contento quando entro in campo, che sia per tutta la partita o anche solo per mezzora. Ieri forse ero troppo carico! Questi tre punti servivano…”
Sul proprio rendimento: “Anche se non gioco non mollo mai. Sono qui per lavorare, anche se non gioco non vuol dire che è finito tutto… Mi vedo come una tartaruga (suo animale preferito, ne possiede due chiamate Tarta e Ruga come nel film “Rocky”, ndr) che va piano ma va lontano, mi conosco bene e so che non mi abbatto mai, anche nelle difficoltà sorrido sempre! Perché non gioco? Mi metto anche nei panni del mister e capisco le sue scelte visto l’organico che ha a disposizione, accetto e rispetto le sue scelte. E stare fuori a volte aiuta anche! La tribuna a Varese? Mi è dispiaciuto tanto, lì ho lasciato il sangue…”
Sui tifosi: “Li devo ringraziare per tutto l’affetto che mi danno. Io sono sempre quello che hanno visto l’anno scorso contro il Padova… Mi sento in debito con loro, devo ricambiare la stima loro e della società”
Sulla situazione sentimentale: “Preferisco non parlare di quanto è uscito sui giornali… Chi l’ha scritto forse sa della mia vita più di me stesso… Non vedo motivo di dare valore ad una cosa che non esiste!”
Sul mercato: “Non penso a cosa succederà a gennaio, penso solo ad adesso ed al Padova, ed è la cosa più importante… Spero di poter dare una mano a questa squadra, perché ci tengo tantissimo!”
Sui compagni: “Ho un buon rapporto con tutti, soprattutto con Italiano, che ha tanto da insegnare in campo e fuori. Io non sono solo qui per giocare, ma anche per imparare, e lo faccio sempre”.
Sulla sua famiglia: “Sono un ragazzo fortunato perché ne ho due visto che da ragazzo sono stato adottato, e sono sempre in contatto con entrambe”
Sul modulo: “Nella Primavera del Milan ho vinto un campionato giocando a centrocampo nel 4-3-3… Ho giocato anche da esterno, ma il 4-3-3 l’ho sempre fatto”


Fonte | Gabriele Fusar Poli per PadovaGoal.it