Acquistare, ma soprattutto vendere. È questo, da qualche anno a questa parte, l’imperativo categorico per il mercato di ogni società in qualunque categoria, in un’ottica di risparmio delle spese, ma pure di migliore organizzazione del lavoro e di una più certa armonia all’interno dello spogliatoio. Nei giudizi degli addetti ai lavori, addirittura, il valore di un direttore sportivo viene ormai giudicato soprattutto in funzione della sua capacità di sfoltire le rose.
Il tutto trova poi ulteriore significato alla luce dei regolamenti previsti in serie B sul fronte delle liste di giocatori da iscrivere per il campionato. Per la stagione che sta per cominciare la regola prevede un numero massimo di 19 atleti di qualunque età. A questi possono essere aggiunti senza limiti i giocatori nati dall’1 gennaio 1990 in poi, purché non arrivati in prestito secco (è necessario che per loro sia previsto almeno il diritto di riscatto della metà), e in numero massimo di due, quelli nati nel 1989 purché tesserati l’anno precedente, almeno per una parte della stagione, nella stessa società. C’è poi il capitolo dei cosiddetti “giocatori bandiera”, ovvero quelli under 30 con alle spalle quattro stagioni consecutive di tesseramento. Il mancato rispetto del regolamento comporta per le società inadempienti sanzioni economiche a crescere fino ad arrivare, in caso di violazioni reiterate, all’esclusione dai fondi della mutualità che al contrario, aumentano in proporzione all’utilizzo dei giovani. I giocatori in sovrannumero rispetto ai limiti sopra indicati non possono dunque essere iscritti nelle liste, ma essendo sotto contratto, spetta loro naturalmente ogni diritto, oltre agli emolumenti pattuiti.
In chiave biancoscudata, al momento attuale, dando per scontate le cessioni di Crespo e Vantaggiato non ancora ufficiali, sono 14 i giocatori fuoriquota sotto vincolo: Agliardi, Legati, Portin, Trevisan, Renzetti, Franco, Cuffa, Gallozzi, Italiano, Jidayi e Di Nardo, oltre ai rientranti Petrassi, Giovannini e Filippini. Bovo è un giocatore bandiera, Vicente è un “1989″ l’anno scorso a Padova, e poi ci sono i giovani (tra gli altri, Drame, Osuji, Jelenic, Mbakogu e Raimondi). Da definire la posizione di Lewandowsky, nato nel 1989 e nell’ultima stagione all’ombra del Santo per un mese, prima di passare all’Ascoli.
Fonte | Andrea Miola per Il Gazzettino
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