Dilaga ancora il fenomeno Zdenek Zeman. L’allenatore, nato nel 1947 a Praga e balzato nuovamente agli onori delle cronache grazie agli ottimi risultati ottenuti dalla squadra del Pescara calcio, ha ricevuto un prezioso omaggio dalla città. Quella che più di tutte si sente partecipe di questo ritorno e che, dal 21 giugno 2011, è diventata quasi la sua terra d’adozione. Ieri sera, alle 20, una sala consiliare del Comune piena di giovani, lo ha visto ospite d’onore della presentazione di un cofanetto dal nome significativo: “Il ritorno di Zeman”. Accanto a lui l’assessore allo sport Nicola Ricotta e Giuseppe Sansonna, che ha diretto i video contenuti nel piccolo scrigno, per raccontare il libro “Due o tre cose che so di lui. Un anno con Zeman” e il reportage “Zemanlandia”.
Quelle che il regista ha voluto far ripercorre al pubblico, attraverso alcuni brevi estratti a cui ha assistito, sono le gesta del vecchio e del nuovo Foggia zemaniano. Il primo lavoro, infatti, ha fatto rivivere, attraverso le immagini, alcuni dei “miracoli calcistici” compiuti dal boemo che contribuirono, negli anni novanta, a far approdare il Foggia in serie A. Un modello alternativo di calcio portato avanti anche nei periodi di buio mediatico, conclusosi solo nel 2010-2011, stagione in cui Zeman è tornato ad allenare il Foggia. Un anno importante nella carriera, narrato con attenzione documentaristica per realizzare il secondo mini-film che, come si legge nella presentazione “rappresenta il frutto di un pedinamento discreto: uno sguardo inedito sulla quotidianità lavorativa di un allenatore geniale
e controverso”.
Tutta l’Italia si è accorta nuovamente di Zeman quando, il 23 ottobre scorso, è stato ospite del programma televisivo “Che tempo che fa”, condotto da Fabio Fazio. Durante la lunga intervista, l’allenatore ha avuto modo di farsi conoscere nuovamente dal grande pubblico, di raccontare se stesso e far trasparire molti aspetti della sua, spesso contestata, personalità, attraverso le risposte fulminee, il più delle volte molto significative.
“Non sono abituato a urlare, Se qualcuno mi vuole ascoltare sta attento”, una dichiarazione che è riuscita ad placare con signorilità la curiosità scaturita, dalla domanda un po’ insolita di Fazio che aveva chiesto: “Parla sempre a bassa voce, è una tecnica?”. Un uomo che se deve fare una classifica su ciò che ama maggiormente nella vita non ha dubbi: “Al primo posto insegnare a giocare il calcio, e a fare sport in generale”. Riesce a passare rapidamente dal serio al faceto, però, ridendo dei propri vizi e delle proprie virtù: “Al secondo posto canticchiare. Da piccolo ero bravo a cantare e l’insegnante mi mandava sempre sul palco. Stavo smettendo di cantare quando ho iniziato a fumare. Ma poi ho visto che tanti bravi cantanti fumavano…”.
Si è fatto una propria idea del calcio moderno, ma va dritto per la sua strada, ricorda il passato con nostalgia, una nostalgia di sentimenti autentici di divertimenti sani e di amore per lo sport in generale, fine a stesso e non “interessato”: “Nel calcio c’è troppo business. Noi da ragazzi andavamo a vedere come i giocatori stoppavano la palla e la tiravano. Oggi molti vanno a vedere solo quale macchina si è comprata il campione”.
Per i pescaresi, poi, sono stati indimenticabili soprattutto i momenti in cui Zeman, in diretta su Raitre, ha voluto dedicare un pensiero alla città, raccontando, non soltanto della squadra che sta allenando, ma soprattutto dei luoghi, della spiaggia, del mare, parole che hanno conquistato il cuore dei tifosi e anche di tutti quelli che non si dichiarano appassionati al calcio.
Il sindaco di Pescara Mascia aveva voluto ringraziare Zeman con una serie di dichiarazioni pubblicate su questo giornale: “L’occasione che Zeman ha saputo cogliere, evidentemente per affetto nei confronti della città: una lunga digressione su Pescara, la sua spiaggia, le abitudini che sono arrivate con il trasferimento nel capoluogo adriatico, l’amore per le passeggiate in bici che in tanti praticano grazie al litorale e alle sue piste ciclabili. Pescara all’improvviso, si è ritrovata proiettata sugli schermi nazionali con una splendida vetrina”, aveva commentato, “offrendo a tutti i telespettatori, in ogni casa, il proprio biglietto da visita, come se avessimo fornito scatti fotografici della Città che andranno poi rivisti, approfonditi, e scoperti”. Anche ieri sera la dimostrazione del grande affetto che Pescara prova per Zeman è stata palese, un sentimento sincero che ha saputo conquistare in punta di piedi tutti i presenti e ha reso la presentazione un evento memorabile
Fonte | Marinica Rivolta per Il Centro di Pescara
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