A quasi un mese di distanza dal suo arrivo viene presentato alla stampa Luca Baraldi, assistente del presidente Marcello Cestaro, il quale lo ha chiamato – come recita il comunicato apparso il 12 gennaio sul sito ufficiale del Calcio Padova – “con l’obiettivo di potenziare la struttura organizzativa e nella prospettiva di uno sviluppo oltre che dell’attività sportiva anche di attività industriali e sociali orientate a rafforzare le varie aree strategiche della società (compreso il settore giovanile)”. Nella sua conferenza stampa fiume (quasi un ora) sono stati toccati svariati punti e fatta chiarezza su molti aspetti alla presenza di Luca Baraldi appunto, Marcello Cestaro e il figlio Lorenzo, Rino Foschi, Gianluca Sottovia e Gianni Potti:
Cestaro apre le danze: “Siamo arrivati un po’ in ritardo a presentarlo ma eravamo impegnati. Il dottor Baraldi è stato chiamato dall’Unicomm ma conoscendo il mondo del calcio viene con noi per collaborare a tutto campo. Riteniamo che oggi per fare un lavoro serio ci vogliono persone che abbiano tempo e conoscenza per poterlo fare. Per noi della Unicomm questa è una passione che ci dà soddisfazioni ma vorremmo fare un lavoro interessante non solo con la prima squadra ma anche col settore giovanile. Anche mio figlio Lorenzo si sta innamorando al pallone! Foschi ha fatto e sta facendo un grande lavoro dal punto di vista tecnico e non interferiremo, ma ci riuniremo per parlare dal punto di vista economico ed amministrativo. Vorremmo che il Padova sia sempre più seguito, qua ci sono molte persone che vanno messe d’accordo”.
Parla Baraldi: “Ringrazio il presidente Cestaro che mi ha accordato questa fiducia. Non lo conoscevo di persona ma di fama. Nel calcio sono sempre intervenuto in progetti particolari. Forse è la prima volta in cui ho un azionista che non ha problematiche dal punto di vista economico e che ha delle grandi motivazioni per la squadra, il che è un bene per Padova. Cestaro porta amore per questa squadra e Padova è una delle pochissime piazze che paga regolarmente. Non vince solo la squadra, si vince o si perde tutti insieme, e Padova ha delle grandi ambizioni. Il mio ruolo sarà quello dell’assistente, un valore aggiunto in una società che ha già un management ben rodato. Bisogna essere pronti a raggiungere importanti obiettivi per poi consolidarli, e questo è un segnale della lungimiranza societaria. Io non sono venuto per prendere il posto di qualcuno, spero di essere un valore aggiunto. La stampa? La ritengo fondamentale, come ritengo fondamentale che ci sia un colloquio giornaliero perché è il mezzo principale per arrivare ai nostri tifosi, dev’essere indipendente ma fare critiche costruttive. L’obiettivo da qui a fine campionato è di realizzare un piano che garantisca un futuro positivo. Vogliamo creare un “cruscotto” complesso in cui si accenda una spia che indica il problema, perché se andiamo in serie A ci vogliamo restare… Foschi? Lo conosco da molto, non abbiamo mai lavorato insieme ma abbiamo fatto in passato delle importanti operazioni in prospettiva, ha sempre fatto operazioni intelligenti ed è un valore importante di questa società, se il Padova è arrivato li in alto il merito è anche suo. Dal Canto? Non lo conosco ma lo stimo, è giovane e coraggioso. E credo che i giovani siano i grandi valori della vita e del calcio. Ho visto il derby col Verona, ed il predominio territoriale mi fa ben sperare. A Parma prendemmo Prandelli che era giovane e veniva da due esoneri, guardate dov’è ora, il Barcellona un anno cedette Deco e Ronaldinho per ripartire da Guardiola che aveva appena smesso di giocare col Brescia. Credo nei giovani”.
Baraldi risponde alle domande dei giornalisti: “Per me è un onore e un orgoglio essere assistente di Marcello Cestaro, non un disonore. Il mio rapporto con le banche? Spesso mi hanno chiesto di rappresentarle, con la ParmaTour ne rappresentavo 100! Oggi il calcio muove moltissimi interessi finanziari, e credo che sia fondamentale di questi tempi interagire con questo mondo. La maggior parte dei gruppi bancari hanno deciso di non finanziare più il mondo del calcio… Io non vengo qua per rappresentare il mondo delle banche, anche se ho un rapporto di collaborazione ufficiale con MedioBanca, che se investe nello sport mi chiede una consulenza”.
Altre domande per Baraldi: “Il mio contratto scade il 30 giugno ma ho un’opzione entro il 30 aprile per rinnovarlo un altro anno. Abbiamo spaccato in due il nostro percorso perché nelle prossime settimane dovremo stilare un piano industriale biennale/triennale che preveda entrambi gli scenari, ovvero che si vada o meno in serie A. Questo diventerà anche utile per chi vorrà dare una mano a Cestaro, che merita di raccogliere i frutti del lavoro fatto in questi anni. Intanto pensiamo a raggiungere il massimo risultato di qui a giugno, poi si penserà al resto. Nuovi soci? Cercheremo di trovare chi può credere nel nostro progetto e soprattutto chi è pronto a fare ingenti investimenti. Chi puó farlo? Chi ha sinergie importanti col mondo delle famiglie, per farsi conoscere ed avere ritorni, ed il Veneto è una terra ricca di industrie che avrebbero le possibilità di darci una mano. Speriamo che qualche compagno di viaggio possa salire sul treno per viaggiare con noi! Cosa farò dopo giugno? Mi auguro di rimanere a Padova molto, perché vorrebbe dire che abbiamo raggiunto i nostri obiettivi…”
Cestaro sulla possibilità di un suo disimpegno: “L’amministratore delegato dell’Unicomm Lucchini ha preso dopo 31 anni un periodo di riposo per scegliere altre strade, al suo posto è arrivato Puccini, altra persona di grande spessore. Lui controlla i numeri, e di questi tempi persone simili servono molto… Noi finora abbiamo investito molto nel calcio senza aver avuto particolari ritorni, e non credo che in futuro la situazione migliorerà, ma auspichiamo che qualcuno ci dia una mano in futuro. Ma siamo comunque fiduciosi, la speranza è l’ultima a morire… Come spero che mio figlio Lorenzo si innamori del calcio! Io sono di Vicenza, ma ormai mi sento padovano…”
Cestaro sul figlio: “Non l’ho chiamato io, è venuto da solo! Ha conosciuto Baraldi e ha voluto conoscere anche l’ambiente, e ciò non può che recarmi grande gioia! Il suo impiego è legato ai numeri, ma se riusciamo ad inserirlo maggiormente non può che farmi piacere…”
Foschi sul mercato di gennaio: “E’ sempre difficile, non sempre è semplicemente di riparazione. Sicuramente c’era o c’è qualche giocatore che non si era o è inserito bene. Cercavamo un difensore esperto, questo era l’obiettivo principale. Poi cercavamo il centrocampista, e non è stato possibile mettere tre milioni e mezzo per la metà di Missiroli, e quindi abbiamo virato su Bentivoglio, che cercavamo da molto. Non mi sono sentito di far spendere al Cavalier Cestaro così tanti soldi per un centrocampista. Missiroli poteva aumentare il tasso tecnico, che comunque anche Bentivoglio garantisce, ma è un rischio enorme a Gennaio spendere quelle cifre. In difesa cercavamo un difensore esperto, la prima opzione era Pesoli che poi Sannino ha deciso di tenere vista una serie di infortuni, e li eravamo messi bene come accordo, poi pensavamo ad Acerbi, ma il Chievo chiedeva 2,3/2,3 milioni per la metà, era metà del Genoa e dovevamo comunque far partire due difensori. A questo punto allora rilancio Portin che di sicuro non vale meno. Ritengo il mio lavoro fatto in estate riuscito all’80%, quindi preferisco prendermi qualche rischio di punti ma risparmiare 2 milioni per un giocatore a metà… Granoche? Il Chievo me lo avrebbe dato in prestito ma non lo volevo. Adesso siamo questi, passi lunghi e ben distesi verso l’obbiettivo che ricordo sono i playoff”.
Baraldi sul contratto: “Solitamente faccio contratti di sei mesi massimo un anno, e firmo il licenziamento in bianco… E mi piace essere manager non “magnager”. Non entrerò nel consiglio d’amministrazione, io sono venuto qui per fare il consulente di Cestaro! In Lega il Padova sarà sempre rappresentato da Sotto”
Sottovia sull’arrivo di Baraldi: “Una figura trasversale come la sua è un aiuto e un supporto in più visti i numerosi impegni del presidente. La sua esperienza può rivelarsi decisiva”.
Lorenzo Cestaro sul padre: “Abbiamo un grande presidente. Subentrargli in futuro? Non si sa mai, volendo il bene di questa società si potrebbe anche pensare di dare un ulteriore mano… Per il momento aiuto Puccini dal punto di vista dei numeri. Il calcio? E’ un bel mondo… Non avrò ruoli definiti all’interno del Padova, collaborerò per la riuscita del piano industriale e per il raggiungimento dell’obiettivo finale”
Cestaro chiude parlando delle scommesse: “Chiaramente dispiace leggere quei nomi legati a questa vicenda. La società ha detto che è disposta a dare loro una mano, ma a patto che non abbiano le mani nella marmellata… Noi siamo puliti, loro le cose le hanno fatte altrove, sempre se le hanno fatte… E spero che chi di dovere punisca duramente e con fermezza i veri colpevoli! Il calcio è passione, questa gente e personaggi che ronzano intorno devono sparire! ”
Foschi interviene: “Credo nella buona fede di Milanetto, Ruopolo e Bentivoglio, li ho presi io e rifarei queste operazioni domani mattina! Anche su di me e Italiano dei millantatori hanno cercato di gettare del fango. Ci sono 120 calciatori indagati, io ci metto la buona fede, altro non posso fare.”
Baraldi su Zanetti: “Mi onoro di essere stimato da lui perché in questo mondo del calcio ha sempre creduto in me, ma per Padova non è né attore principale né secondario. Proverò a convincerlo a fare da sponsor, non è in contrasto con Famila (ride, ndr)! E poi non potrebbe darci una mano visto che è già nel Bologna…”
Fonte | Rielaborazione PadovaGoal.it | Video padovacalcio.it | PadovaSport.tv
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