Gianvito Plasmati: “Il Padova è equilibrato, ma non dobbiamo intimorirci”

Gianvito Plasmati: «Abbiamo discusso, però è chiaro che quanto succede all’interno dello spogliatoio è giusto che lì rimanga, ovvio che lui si aspetti sempre il meglio dalla sua squadra, così come sta a lui trovare la soluzione». Va bene, allora prendiamola più alla larga: dia un giudizio su quanto avete espresso in queste prime otto gare. «Per me abbiamo fatto discretamente bene, ma si capisce che ci sono le potenzialità per fare meglio». Quindi l’organico è… «Importante, ma dove possiamo a arrivare non lo so, perchè molti giocatori sono arrivati all’ultimo, anzi uno lo dobbiamo ancora conoscere, Laczko, insomma il gruppo si sta delineando in questo periodo perchè non è che il ritiro precampionato si fa tanto per fare. Comunque, visto che non è stato possibile lavorare tutti assieme prima, vorrà dire che si farà di più ora e poi questo in ogni caso non deve diventare un alibi: chiudo dicendo che per me da noi c’è tanta qualità, ma dobbiamo zappare!». Parliamo di lei: il suo ruolo ideale è quello di prima punta. «Beh per caratteristiche anche fisiche sì, però non ho problemi a giocare in coppia con Malonga e si è visto». Non c’è il pericolo che alla fine rischiate, tra virgolette, di pestarvi i piedi? «Secondo me no e infatti quando abbiamo giocato assieme, a me pare che abbiamo fatto bene». Dica la verità, vorrebbe avere più spazio. «Ogni giocatore lo vorrebbe, è ovvio, è come sfondare una porta aperta, però non sta a me entrare nelle scelte che compie l’allenatore, caso mai sta a me cercare di metterlo in difficoltà facendo il meglio di quello che posso. Ma è chiaro che questo discorso vale per tutti, perchè lo spazio nel rettangolo verde non lo trovi a chiacchiere, ma solo impegnandoti». Parliamo del miniderby col Padova? «Come mini?». Per i vicentini quello vero è col Verona! «Che purtroppo abbiamo perso, però meritavamo di più perchè non si era giocato male, certo si sa il calcio è fatto di episodi e a noi quel giorno non sono di sicuro girati, per tornare al Padova per me è derby e basta». Un giudizio sull’avversaria di domenica? «Ha giocatori importanti, anche se poi nel calcio pure questo conta relativamente, voglio dire che non è il curriculum che ti fa vincere. Certo è formazione costruita per imporsi, equilibrata nei vari reparti, ma questo non deve intimorirci». Conosce qualcuno del Padova? «Certo, con Granoche l’anno scorso eravamo assieme al Varese, con Cutolo al Taranto e con Farias alla Nocerina, tutti bravi». Cosa conta di più in gare di questo genere? «Di solito i derby non sono belle partite, credo che la prima cosa sia saper gestire al meglio la tensione»
Fonte | Giornale di Vicenza