PADOVA – Sono giorni di duro lavoro per Mattia Grassani, legale di Vincenzo Italiano e del Calcio Padova nel processo sul calcioscommesse in corso di svolgimento a Roma. In primo grado l’ormai ex capitano biancoscudato è stato condannato a tre anni di squalifica per aver tentato di combinare la partita Padova-Grosseto del 23 marzo 2010. La Commissione disciplinare ha confermato l’impianto accusatorio del procuratore federale Stefano Palazzi, ma Grassani è convinto di riuscire a ribaltare il verdetto di primo grado, come già accaduto nella complessa e difficile vicenda legata al blackout avvenuto allo stadio Euganeo in occasione di Padova-Torino del 3 dicembre 2011 e che aveva inizialmente portato allo 0-3 a tavolino inflitto al club biancoscudato in primo grado: «Il ricorso è già stato preannunciato – evidenzia Grassani – con rituale atto inoltrato alla FIGC ed alla Procura Federale. Nei prossimi giorni, non appena avremo tutti gli atti ufficiali, verranno inoltrate le motivazioni. Siamo assolutamente determinati ad ottenere la completa riforma della decisione in appello, per quanto attiene sia alla sanzione irrogata al giocatore sia alla società. Le riteniamo entrambe profondamente ingiuste. La strategia è ancora in corso di perfezionamento, dipenderà molto anche dalle ulteriori e nuove prove che riusciremo a raccogliere a dimostrazione dell’estraneità di Italiano agli addebiti che gli vengono contestati». Grassani smentisce anche le voci secondo le quali Italiano abbia rifiutato il patteggiamento, nella convinzione di poter dimostrare la propria innocenza: «Da quando ho conosciuto il calciatore – chiarisce il legale bolognese – lo stesso ha sempre negato ogni addebito ed io gli credo al 100%. Conseguentemente, non si è mai nemmeno affrontata un’ipotesi di patteggiare una pena per conto di Italiano. Chi è innocente deve dimostrare la sua estraneità e a favore del calciatore e del club ci sono tre gradi di giudizio che percorreremo sino in fondo, guardando a testa alta il nostro accusatore e la Corte. Questa è la nostra linea e non cambierà di una virgola». Il precedente legato a Padova-Torino e il successo ottenuto da Grassani alla Corte di Giustizia federale in quella circostanza lascia sperare i tifosi che anche il verdetto di questa vicenda, inizialmente sfavorevole, possa essere ribaltato: «Anche in quell’appello – ricorda Grassani – partivamo perdenti, dopo il verdetto di primo grado e le criticità erano tante. Devo dire che la vicenda che riguarda Italiano a me sembra molto più lineare e chiara da difendere di quella contro il Torino. In primo grado il processo non ha valutato positivamente le difese svolte, ma la sentenza è stata impugnata e presenta vuoti logici e verità assolute ricavate da indizi discordanti e contraddetti da riscontri opposti che faremo valere in secondo grado. Italiano è assolutamente innocente e faremo di tutto per dimostrarlo, in ogni sede, senza arrenderci mai».
Fonte | Dimitri Canello per Corriere del Veneto
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