«Auguro ad Ardemagni di sbloccarsi, ma dalla partita successiva. Avrà tempo e spazio per realizzare tanti gol». Così si è espresso l’altro giorno Claudio Foscarini che domani, nel match in programma a Modena, ritroverà da avversario l’attaccante che ai suoi ordini ha segnato due stagioni fa ventidue reti. Non è d’accordo l’interessato, e la cosa è più che normale, dato che quest’anno è ancora a digiuno di reti – ma fino a gennaio tra le fila dell’Atalanta non ha mai trovato spazio – e non saranno d’accordo nemmeno i tifosi del Padova, formazione che affronterà gli emiliani martedì prossimo nel recupero di campionato. Per uno strano scherzo del calendario e della neve, infatti, l’attaccante affronterà al Braglia nell’arco di tre giorni le due portacolori padovane, proprio le formazioni in cui ha vissuto le sue esperienze più recenti e significative.
«Giocare due gare del genere una dietro l’altra – conferma Matteo Ardemagni – è veramente qualcosa di incredibile, ma so al tempo stesso che adesso indosso un’altra maglia». Cittadella e Padova sono insomma avvertite. Per loro nessun occhio di riguardo in campo, anche perché la punta non può permetterselo: «Ho una grande voglia di segnare, dopo sei mesi delicati con l’Atalanta. Sono arrivato a Modena con tanto entusiasmo e aspettative, anche se la nostra situazione attuale non è facile. La classifica non è bellissima, c’è stato un cambio in panchina e d’ora in poi dobbiamo dare il massimo e raccogliere punti». La prima tappa di questo revival riporta alla stagione 2009-10 con la maglia granata: «Stiamo parlando della piazza in cui sono esploso, una stagione indimenticabile in cui ogni cosa è andata per il verso giusto e della quale conserverò sempre il ricordo. Non mi sono ancora sentito con nessuno, ma ormai siamo entrati in clima partita, per cui saluterò volentieri tutti direttamente in campo». Anche nell’attuale torneo il Cittadella sta coniugando al meglio gioco e risultati: «Ogni anno mi stupisce. Tanti di cappello, oltre che al tecnico, a Marchetti e alla società, perché in ogni stagione viene costruita una squadra in grado di salvarsi tranquillamente».
Capitolo Padova, quello in cui la parola maggiormente associata al suo nome, per esaltare il modo in cui interpretava il ruolo di punta centrale, era “sportellate”: «Sono stati sei mesi intensi e positivi in cui, pur non segnando molto, ho dato tutto. Mi tengo in contatto con Renzetti, Trevisan e Legati e sono convinto che quest’anno la squadra sia ancora più forte rispetto all’ultimo torneo. È sicuramente tra le favorite per la promozione, al momento sembrerebbe più probabile attraverso i play off». Sempre che non ripeta la volata finale che ha visto pure lei protagonista: «Fortunatamente per il Modena, lo sprint è iniziato nella seconda metà di marzo…».
Quale delle due sfide ritiene più difficile? «Non faccio distinzione e le temo allo stesso modo, perché sia Cittadella sia Padova fuori casa fanno sempre la loro partita e noi al Braglia stiamo un po’ soffrendo; non abbiamo scuse, però, e davanti ai nostri tifosi, dopo lo schiaffo preso a Gubbio, dobbiamo riscattarci, avendo i mezzi per tirarci fuori da questa situazione. Vorrei segnare con entrambe, al di la del mio passato, dato che ne abbiamo bisogno e in avanti finora abbiamo fatto fatica. Non posso guardare in faccia a nessuno, dunque. Poi eventualmente chiederò scusa».
Fonte | Il Gazzettino
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