PADOVA Tra Padova e Cittadella non corre certamente sangue avvelenato. Patron Marcello Cestaro tesse le lodi dell’avversario, pronto ad ospitarlo nel proprio salotto per assaporare un match d’alta classifica: «Il derby con il Cittadella è sempre stato bello, pulito e sano sotto tutti gli aspetti», ha detto ieri il cavaliere, «anche tra le due tifoserie. Ho conosciuto per anni Angelo Gabrielli, ora ho un buon rapporto anche con il figlio Andrea. Di fronte al Padova ci sarà una società seria, che ha voglia di lavorare e di vincere com’è giusto che sia. Sul campo sarà battaglia, credo che il Cittadella dimostrerà di aver voglia di correre. Ma al di fuori del gioco, c’è un rapporto da sempre di stima e simpatia». Non si illudano, tuttavia, i tifosi granata. Le parole al miele del presidente celano la sua abituale fame di vittoria: «I giocatori si stanno comportando bene», ha aggiunto dopo aver incontrato la squadra a Bresseo. «Ma devono dimostrare ancora più cattiveria, quella che serve per vincere. Abbiamo perso pedine importanti e difficili da sostituire, ma sono convinto che i ragazzi siano desiderosi di poter tornare ad essere quelli di sempre, che ci facevano sognare vincendo cinque partite su sei. Vogliono recuperare quello che abbiamo lasciato per strada nelle ultime giornate». Quel che si augura il presidente è una battaglia leale. Sul campo come sugli spalti, in alcuni settori dei quali tifosi biancoscudati e granata saranno mescolati: «I nostri tifosi si sono sempre comportati bene. A loro chiedo di sostenere la squadra, anche se nelle ultime giornate le cose non sono andate come speravamo. Ai tifosi granata invece auguro di vivere un bel match, sperando che in occasione della gara di ritorno ci possa essere la stessa possibilità per i nostri supporter». Per il numero uno granata Andrea Gabrielli, però, non è una partita come le altre: «È sicuramente una gara più carica di significato, dove si avverte maggior tensione nell’aria», le parole del presidente del Citta. «È un confronto più sentito dall’ambiente e dal territorio cittadellese, che si va a confrontare con il capoluogo di provincia». È un Davide contro Golia? «Non credo. È una partita che in entrambe le piazze ormai si sente, un incontro che consente di verificare i valori. Credo che anche per il Padova sia diventato un match importante, che negli anni passati ha portato pure a cambiamenti». Il Cittadella non ha mai vinto in B all’Euganeo. «Non abbiamo mai vinto, ma non abbiamo mai giocato male, come magari è accaduto nell’ampia sconfitta dell’anno scorso al Tombolato. Abbiamo sempre disputato buone partite. Speriamo di riuscirci anche stavolta, magari con un esito diverso. Speriamo di vedere un buon calcio». Cosa ne pensa del collega Marcello Cestaro? «È una persona con cui c’è una stima reciproca. Ci sta mettendo passione, dedizione e tante risorse importanti. Con lui mi sono confrontato solo qualche volta, anche perché non c’è terreno comune dal punto di vista professionale. Conosco anche la Carron, che merita anche lei tanta stima». Ha qualche proposta extracalcistica? «La partita è quella che vediamo in campo. A mio avviso, le cose accessorie non contano. Ci auguriamo tutti che sia una partita spettacolare con tanti gol». Il Cittadella parte favorito? «Non credo. Ogni partita ha una storia a sé e il derby ancor di più. Per me non siamo favoriti, anche perché si gioca all’Euganeo. Direi che ci teniamo a fare bella figura. È l’occasione giusta per capire che campionato andremo a fare. Sono convinto che la squadra ci sia e che faremo bene. Chi giocherà in difesa non farà rimpiangere gli assenti». Un pronostico? «Spero solo di vincere. Sarebbe bello espugnare per la prima volta l’Euganeo».
Fonte | Francesco Cocchiglia e Federico Franchin per Il Mattino di Padova
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