Si avvicina la partita contro il Novara. Sabato i biancoscudati faranno ingresso allo stadio Piola per la prima volta dopo quel 12 giugno 2011, la sera della finale play-off persa contro il Novara. Impossibile cancellare dalla memoria quei ricordi: l’espulsione di Cesar, il cambio di El Shaarawy, il rumore assordante del pubblico di casa in festa, le lacrime dei padovani. Tutto in una notte, scivolati ad un passo dal paradiso. Ne abbiamo parlato con Alessandro Dal Canto, l’allenatore di quel Padova:
Mister, Novara-Padova rischia di diventare per lei un incubo…
E’ un incubo, ma soprattutto per voi. Si parla tanto di quella sostituzione di Stephan El Shaarawy.
Lo rifarebbe?
E’ praticamente impossibile rispondere, Trevisan ha dato un’interpretazione intelligente dicendo che quel giocatore, due anni fa, non era lo stesso di oggi. Lo tolsi è vero, anche se era stato determinante nella semifinale. Ci aveva aiutato tantissimo a conquistare la finale con il Novara e giocarci la serie A. Ma…
…Ma?
Nell’andata della finale con il Novara, all’Euganeo, non aveva fatto benissimo. Trovò qualche difficoltà, ben inteso, normalissima per un ragazzo di 19 anni. Fisicamente non era quello di adesso. Nella partita di ritorno rimasero in campo De Paula e Vantaggiato, anche se inizialmente avevo pensato di togliere Vantaggiato.
Cosa le fece cambiare idea?
Era pronto ad uscire proprio Vantaggiato, avevo già chiesto a Bellini (il team manager, ndr) di preparare la sostituzione ma poi segnò il Novara e scelsi in quel momento di cambiare strategia tenendo in campo De Paula e Vantaggiato, due giocatori più forti fisicamente. Era la quarta partita in dieci giorni, avevo bisogno di due punte più potenti. Non avremo mai la controprova di quel che sarebbe potuto succedere… è successo, e basta.
Veniamo al presente, lo segue il Padova?
Sì, devo dire che è una buona squadra che indubbiamente può puntare ai play-off. Non sempre fare una squadra senza grandi nomi è sinonimo di squadra inferiore. Magari non sono stati fatti colpi altisonanti, come l’anno scorso quando c’ero io, ma contano soprattutto gli stimoli. Questo Padova è una squadra omogenea, fatta bene per il tipo di gioco del suo allenatore.
Il suo futuro?
Sono alla finestra, ho ricevuto qualche proposta ma ho preferito attendere.
Fonte | PadovaSport.tv
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