Massimo Drago passa dalle lodi della vigilia, alle critiche, neanche troppo velate, al gioco di Pea. L’allenatore del Crotone, attraverso le colonne della Gazzetta dello Sport, ha commentato così la gara col Padova: “Una sconfitta immeritata dopo che avevamo provato a rimettere in sesto la gara. Ma non è facile giocare contro una squadra che nel secondo tempo ha deciso di mettersi tutta dietro la linea della palla e non permettendoci di giocare – spiega -. Ma questo è il calcio e alla fine hanno avuto ragione loro, ma a mio avviso il risultato non è giusto. Non so se sono più arrabbiato o più deluso,ma alla fine cambia poco anche perché la sconfitta è immeritata, ma è stata una di quelle giornate storte che avresti potuto giocare anche per due giorni di fila e il risultato difficilmente sarebbe cambiato. Poi in alcune circostanze abbiamo aiutato la loro difesa perché molti tiri sono stati ribattuti dai nostri attaccanti. Potevamo gestire il finale senza quei continui cross nel cuore dell’area e forse potevamo provare qualcosa di diverso ma il tempo passava e quando la lucidità viene meno allora diventa tutto più difficile”.
Antonio Galardo, capitano del Crotone, e giocatore che detiene il record in serie B per anni di militanza nella propria squadra, non ha digerito l’atteggiamento tattico del Padova: “Inizialmente abbiamo fatto fatica a muoverci senza palla e perciò la manovra ne ha risentito. Siamo migliorati strada facendo, ma se in un’area di quindici metri ci stanno dieci persone è difficile segnare”. Poi l’attacco: “Purtroppo di fronte avevamo una squadra che ha pensato solo a chiudersi e a difendersi, sono stati fortunati a trova il gol e poi hanno rinunciato a giocare. Non so come giocatori di questo calibro possano fare questo tipo di calcio, noi non saremmo capaci di fare un gioco cosi rinunciatario”.
Fonte | Gazzetta dello Sport | PadovaSport.tv
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