Emozionato il giusto, sereno come sempre in queste circostanze, Giancarlo Camolese dopo tre anni di silenzio dai campi di gioco non è cambiato. E’ sempre la stessa persona affabile, disponibile, ma decisa quando serve e allo stesso tempo comprensivo nei confronti dei giocatori. La determinazione ferrea nell’imporre le proprie idee, poi, è la stessa di quando era in campo a correre come un ossesso e di questo forse si ricordano anche i tifosi del Padova: “Sono strafelice di tornare ad allenare – spiega il neo tecnico della Pro Vercelli nella conferenza stampa di presentazione del nuovo corso piemontese – negli ultimi anni ho fatto scelte che hanno privilegiato la famiglia, allo stesso tempo però mi mancava molto il contatto con il campo e la panchina. La partita alla domenica o al sabato è qualcosa di elettrizzante, sono sicuro che nessuno, se non chi allena, può capire ad esempio cos’ha provato Francesco Guidolion quando ha battuto il Liverpool. Commentavo quella partita per Mediaset ed è stato bello vedere un allenatore esprimere in tutta la sua pienezza, la gioia per un’impresa da ricordare”. Camolese ha voluto per la squadra due giorni di ritiro a Cantalupa, per conoscere tutti i giocatori, trasmettere la sua idea di gioco e dare una svolta immediata dopo l’esonero di Maurizio Braghin: “Sono felice di essere in una piazza prestigiosa come Vercelli, tutti sanno cosa rappresenti la Pro a livello di scudetti vinti. Finalmente torno a fare il mestiere che so fare e torno a farlo contro una mia ex squadra, il Padova. Potevo pure tornare ad allenarci, in passato c’è stato qualche contatto, ma non si è mai concretizzato nulla. E’ un avversario difficilissimo, non si può dire che il mio debutto sarà semplice. Ma sono contento e farò del mio meglio per guidare questa squadra. saremo nel nostro stradio e di fronte al nostro pubblico. Un vantaggio indiscutibile, rispetto al fatto di giocare altrove. Vogliamo regalare una grande gioia ai tifosi”
Fonte | PadovaGoal.it
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