Esattamente un anno fa gli ha preso il posto. Oggi, giorno del suo compleanno, potrebbe replicare il dispetto e rompere la lunga e incredibile serie positiva che ha portato il Brescia ai confini della zona playoff: 10 partite, 8 vittorie, 2 pareggi. Alessandro Dal Canto ritrova Alessandro Calori: prima della brutta sconfitta di Cittadella, era il 15 marzo 2011, allenavano entrambi a Padova. In ruoli e posizioni diverse. Dopo lo scivolone nel derby, il giovanissimo tecnico della Primavera ha sostituito lo sfortunato collega alla guida della prima squadra trascinandola alla finale persa contro il Novara. Rieccoli oggi: stesso nome e un destino che s’incrocia. Sanno che uno deve qualcosa all’altro, ma forse non lo ammetteranno mai. Ma la sfida del Rigamonti non gira solo attorno a due tecnici che hanno più di un motivo per non sfigurare. C’è anche Arcari, imbattuto da dieci gare e alla ricerca di un nuovo record: non prendendo gol, stasera arriverebbe a 11 minuti da Trentini (Foggia) che ha la terza striscia di imbattibilità nella storia della B e sorpasserebbe il milanista Sebastiano Rossi che con 929 ha il primato di A. Ma torniamo alle panchine.
Calori amaro «Non ho sassolini da togliermi: il desiderio di vendetta toglie lucidità e io non voglio perderla. Non c’è stata riconoscenza per il mio lavoro a Padova? L’obiettivo era fare un buon campionato e valorizzare i ragazzi. Io ho lanciato El Shaarawy e… Anche un allenatore giovane», scherza Calori. «Dal mio esonero, che certo non mi ha fatto piacere, non ci siamo più sentiti. Non gli faccio nessuna colpa, comunque. Anzi, ha lavorato bene. Il Padova è costruito per vincere. Il Brescia ha numeri straordinari e non si può non tenerne conto. Stiamo vivendo una piccola favola, per continuare dobbiamo restare equilibrati».
Auguri Dal Canto Compie oggi 37 anni: «L’anno scorso se non mi chiamava mia moglie per farmi gli auguri nemmeno me ne ricordavo – sorride Dal Canto – e anche stavolta mi sa che avrò altro a cui pensare…». Il riferimento è ovviamente all’impegno col Brescia: «La miglior squadra del momento. Come affrontarla? Dobbiamo fare quello che sappiamo con le qualità che abbiamo». Calori fa capire di essere rimasto male perché non ha ricevuto nemmeno una telefonata dal suo successore… Dal Canto taglia corto: «Se mi telefonasse la persona che mi è subentrata dicendomi che le dispiace per me, ci rimarrei male. A non chiamarlo, mi pareva semplicemente di non essere stato ipocrita. Io sono fatto così, se non ha accettato il mio atteggiamento mi dispiace ma non credo sia un problema. Ci saluteremo lo stesso e io, onestamente, ho in testa solo la partita».
Fonte: Guglielmo Longhi per La Gazzetta dello Sport
No comments
Commenta per primo questo articolo