Riportiamo l’articolo de La Padova Bene che dà delle delucidazioni importanti sul perchè della presenza di tifosi biancoscudata al Tombolato di Cittadella durante Cittadella-Empoli:
“Ormai viviamo in un manicomio, ed in questo manicomio siamo decisamente noi i più normali. In fin dei conti tutto ciò che vorremmo è un pò di stadio. Niente di strano, niente di assurdo, niente di delinquenziale. Vorremmo solo poter seguire la nostra squadra, in casa ed in trasferta, senza limitazioni.
Questo a tutt’oggi non ci è possibile, però possiamo andare a vedere qualsiasi altra partita, che non centri nulla con la nostra possibilmente… E così abbiamo deciso di recarci a Cittadella per la partita con l’Empoli, acquistare i biglietti come qualsiasi bravo tifoso del Cittadella ed accomodarci in gradinata… Cantando per il Padova!
Non ha senso dite? Ah, trovatemi qualcosa che abbia senso… Ha senso che ieri gli empolesi non potessero andare? Ha senso che non potessimo andare noi a settembre quando addirittura hanno limitato l’acquisto dei biglietti (STIAMO PARLANDO DI CITTADELLA-PADOVA!!!) ai soli residenti nei comuni limitrofi a Cittadella? Ha senso che continuiamo a parlare di Tessera del Tifoso dopo tutte le dimostrazioni date che si tratta di un provvedimento assolutamente inutile? Ecco, ha molto più senso la nostra presenza al Tombolato…
Giungiamo a Cittadella alla spicciolata, ed allo stesso modo arriviamo alla biglietteria. Non c’è anima viva in giro, pochissimi tifosi di casa, ed il servizio d’ordine che sembra perfino sproporzionato per una partita del genere. Gli ultras del Cittadella non esistono più, o meglio fino a un paio d’anni fa c’era un gruppo di ragazzi che portava avanti la tifoseria granata con principi ultras (e secondo me con risultati anche discreti, considerato il bacino per forza di cose scarso), autosospesisi dopo l’introduzione della tessera del tifoso, sono stati progressivamente sostituiti da altri, più “malleabili”. E’ un rischio che si corre di questi tempi, ed è uno dei motivi per cui penso che pur boicottando certe assurdità, non si debba abbandonare il campo… Proprio prima di entrare qualcuno dei nostri ha avuto modo di leggere un comunicato degli attuali “Supporters Granata”, nel quale si scusavano con la società per aver effettuato un quarto d’ora di sciopero in una delle ultime partite ma che spiegavano che la decisione era scaturita dal fatto che dall’inizio del campionato avevano effettuato ben nove coreografie senza che gli fosse dato lo spazio giusto nemmeno sull’organo ufficiale dell’A.S. Cittadella. Credo che ogni commento sia superfluo…
Ad ogni modo ci raggruppiamo nell’angolo di gradinata più vicino alla curva ospiti e ad inizio partita appendiamo le nostre pezze, ci raggruppiamo e cominciamo a cantare per il Padova. Subito partono fischi dal pubblico normale di Cittadella, e c’è anche qualcuno che ci insulta, ma non viene minimamente calcolato… La giornata proseguirà così, con cori per il Padova, goliardia e risate, grande esultanza ai due gol biancoscudati che decidono il match di Ascoli e grandi bevute in compagnia, come un tempo…
A Cittadella infatti vendono liberamente birra e vin brulè, e noi chiaramente approfittiamo della cosa… Mi chiedo: perchè a Cittadella l’alcool è in libera vendita ed a Padova no, ormai da quasi quattro anni? Forse perchè i tifosi di Cittadella sono considerati “tranquilli”? Non sono molesti quando bevono? La risposta ce l’abbiamo avuta ad un quarto d’ora dalla fine, quando un singolo tifoso granata parecchio su di giri è venuto al bar a provocare alcuni dei nostri, rischiando anche parecchio visto che stava “stuzzicando” le persone sbagliate… le forze dell’ordine hanno fatto buona guardia, poi qualcuno gli ha proposto un testa a testa lontano da li, e si è visto tutto il valore delle parole quando non sono seguite dai fatti… Mi domando: a che pro rompere il cazzo a gente che non era certo li per lui ne per gli altri tifosi del Cittadella? Sopravvalutazione delle proprie capacità o magari si voleva fare la bella figura da leone, considerato che ci saranno stati intorno al settore una ventina di carabinieri, altrettanti stewarts e due della Digos? Non ne vedo il senso, io oggi come oggi starei molto attento a fare sceneggiate in uno stadio considerate le probabili conseguenze, ma evidentemente determinate persone queste “conseguenze” non le hanno mai conosciute…
Per il resto altri problemi non ce ne sono, e la cosa dovrebbe far riflettere: ieri in gradinata c’erano i tifosi di casa, noi e quattro tifosi dell’Empoli tesserati con tanto di magliette e sciarpe… Tre tifoserie in un unico settore, ma non è successo nulla, non perchè si volesse “farsi vedere buoni e bravi” ma proprio perchè non ci interessava un confronto con nessuna delle due parti… Eppure, se si da retta all’immagine che i media danno spesso e volentieri degli ultras, ci sarebbero stati tutti i presupposti per scatenare una terza guerra mondiale: possiamo dire che spesso e volentieri qualcuno sul tema spara delle balle talmente mostruose che manco il geometra Calboni in viaggio per Cortina sarebbe riuscito ad inventarsi? Vero che a Gubbio tutto era nato proprio dai tifosi cosidetti “normali”, ed è la dimostrazione più lampante che il problema spesso e volentieri non sono gli ultras…
Al triplice fischio chiamiamo Totò Di Nardo sotto la “curva”, in quanto ciò che ha fatto da noi non è stato dimenticato. Dopodichè usciamo, improvvisando un corteo fino alle macchine. Se ancora c’erano dubbi sull’utilità della Tessera, penso siano stati dissipati. Quando vogliamo rivedere questo provvedimento e far si che la gente possa tornare nuovamente in trasferta?”
Fonte | Corrado Fiolini per La Padova Bene
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