Il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi, è stato intervenuto da Il Mattino per commentare l’arbitraggio di Novara-Padova, che oggi sarà oggetto di discussione da parte della dirigenza biancoscudata con i vertici AIA nel corso dell’Assemblea di Lega che si terrà a Coverciano: «Ci può stare che l’ambiente biancoscudato sia arrabbiato, la decisione presa sabato da Fabbri è apparsa certamente opinabile, peraltro all’interno di una direzione di gara lineare. Capisco l’amarezza del Padova per come sono andate le partite con il Palermo e il Novara, ma sgombriamo subito il campo da malevoli interpretazioni: il Palazzo non c’è, semplicemente perché non esiste…Allora partiamo da quanto accadrà nelle prossime ore: abbiamo chiamato le varie componenti della nostra realtà a parlarsi fra di loro. Ci saranno gli arbitri, e ci saranno dirigenti, tecnici e giocatori. Credo sia una proficua occasione per chiedere le necessarie spiegazioni su quanto è accaduto. Mi dispiace per gli errori, se tali verranno giudicati da chi di dovere, subiti dal Padova. Ciò detto, non è che la riunione di Coverciano risolverà di colpo le questioni sul tappeto, che comunque emergono sempre in una stagione. Lo scopo è di ridurre al minimo gli sbagli, contenerli il più possibile. Però dev’essere altrettanto chiara una cosa: l’assoluta buonafede degli arbitri. Che possono incorrere in errori esattamente come capita ai giocatori. La famosa uniformità di giudizio sullo stesso fallo, tanto per essere espliciti, non è facile da raggiungere: troveremo ancora direttori di gara che valuteranno le stesse situazioni di gioco in modo diverso».
«Errori dovuti al ricorso per il blackout di Modena col Carpi? Alt, la stoppo subito: se si ragiona in questo modo, e si attribuiscono gli errori, eventuali ripeto, degli arbitri ad una logica di risposta contro la posizione assunta dai biancoscudati nel caso in specie, è come mettersi sul piano dei mafiosi. Non accetto una dietrologia di questo tipo, perché ribadisco che il Palazzo non esiste. Il Padova ha fatto ciò che era nelle sue prerogative quella sera, non c’è nulla di anti-sportivo nel suo comportamento. Certo, avrebbe potuto giocarsi il jolly in modo diverso. Come finirà? Avendo come riferimento quanto accadde nel dicembre 2011 dopo Padova-Torino, il tempo che ci vuole in vicende del genere è quello giusto per una sentenza che sia rispettosa delle norme e dei comportamenti dei singoli. Cosa voglio dire? Che non dipende solo da noi, è stata chiamata in causa la Procura federale per gli opportuni accertamenti, e quindi bisognerà parlare anche con la Figc. Personalmente, è mia intenzione adoperarmi perchè si giunga ad un pronunciamento nel giro di qualche settimana. È nell’interesse generale. La Lega c’è e vigila. E ascolta tutti. Perché è giusto che sia così. Altro che complotti…».
Fonte | Il Mattino di Padova
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