PADOVA – Gli luccicano gli occhi, quando parla per la prima volta dopo quasi un anno e mezzo di silenzio. Daniele Vantaggiato, 11 gennaio 2012, dopo la tempesta perfetta: l’esilio forzato, i sei mesi fuori rosa a Bologna, gli allenamenti in solitaria, l’incubo calcioscommesse, i tre anni di squalifica poi derubricati in “omessa denuncia”. E adesso l’imminente ritorno in campo: «Non ho parlato perché nessuno mi avrebbe creduto. E’ stato un inferno, non lo auguro al mio peggior nemico».
Adesso, però, è finito un incubo. È soddisfatto?
«Dovrei dire di no, perché sei mesi fuori per una cosa che non ho fatto mi fanno ancora stare male. Ma è troppa la voglia di tornare a giocare, non vedo l’ora e adesso è finalmente finita»
Tre anni di squalifica in primo e secondo grado: “tentato illecito” per Rimini-Albinoleffe del 20 dicembre 2008
«Un’accusa delirante, corretta in corsa da Gervasoni dopo due precedenti dichiarazioni che dicevano cose diverse. All’inizio non ci credevo, pensavo a uno scherzo. Quando è arrivato il deferimento ho capito che facevano sul serio. Hanno preso tre pezzetti della verità di Gervasoni e l’hanno messi insieme. Eppure tutti gli altri interrogati, fra cui Ruopolo, mi hanno scagionato, solo Carobbio disse che aveva saputo, sempre da Gervasoni ,del mio coinvolgimento. Ma ai giudici questo non interessava».
E così sono arrivati i tre anni di squalifica
«A un certo punto ho rischiato di impazzire. Come vi sentireste voi se vi togliessero tutto quello che avete senza voi abbiate fatto nulla? Ma non mi sono arreso. Ho raccolto tutte le firme dei miei ex compagni di squadra del Rimini che mi scagionavano. Dichiarazioni giurate, che sono state ammesse al Processo dai giudici del Tnas».
Si è chiesto perché le abbiano lasciato l’omessa denuncia?
«Se mi avessero scagionato del tutto, qualcuno avrebbe dovuto pagarmi i sei mesi di stipendio che non ho ricevuto dal Padova. Che devo ringraziare, perché con me si è comportato bene. Non ha chiesto la rescissione contrattuale, ma ha atteso. Ci siamo accordati per la sospensione degli emolumenti»
Ricomincerà con questa maglia o andrà via?
«So che sono arrivate altre offerte per me, ma non le voglio nemmeno sentire. Io voglio giocare qui».
Gli ultras hanno emesso un comunicato in cui dicono di non volerla più vedere.
«Li capisco, ma non ho fatto proprio nulla, esco da questa storia con una carriera spezzata in due e con un’omessa denuncia che sa di beffa. Spero di riconquistarli segnando tanti gol».
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«Volevo difendere la squadra, ho sbagliato, ma la versione che è uscita è stata ingigantita. Ho chiesto scusa al presidente, abbiamo chiarito e ci ho anche parlato in questi giorni. Gli dimostrerò che Vantaggiato può fare ancora tanto per il Padova».
Sei mesi fuori rosa a Bologna. Perché?
«Una brutta storia. Non si era concretizzato il trasferimento a Livorno e loro la presero male. Quindi fuori rosa, allenamenti in un altro campo e lontano dalla squadra».
Il momento peggiore?
«A novembre, quando rinviarono la decisione del Tnas di un altro mese. Lì mi crollò il mondo addosso, pensavo che mi avrebbero condannato ancora. Mi ero lasciato andare, devo ringraziare la mia famiglia, il mio agente e i miei avvocati Rosetti e Chiaccio, che mi hanno sempre sostenuto».
Quando sarà pronto?
«Datemi un mese e poi vedrete. Ho una voglia di giocare che spaccherei il mondo»
Fonte | Dimitri Canello per Corriere del Veneto
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