PADOVA – Contestato. Guardato in città con diffidenza e sospetto. E ancora sotto scorta. Diego Penocchio prosegue senza battere ciglio la sua complicata esperienza da presidente del Padova e i risultati stanno cominciando ad arrivare. Gli ultras della Tribuna Fattori, però, non gli hanno perdonato il fatto di non essersi presentato ai cancelli durante la contestazione andata in scena dopo lo 0-0 casalingo contro il Latina. Da quel momento in poi non c’è stata pace per l’industriale bresciano, che tuttavia prosegue per la sua strada e non sembra particolarmente scosso per i continui cori ostili che si odono ad ogni partita casalinga nei suoi confronti dal settore più caldo della tifoseria biancoscudata.
Presidente Penocchio, sabato scorso allo stadio sono continuati i cori contro di lei e la contestazione della Tribuna Fattori non accenna a placarsi. Qualcuno, però, da altri settori ha anche dissentito. Come vive questa situazione?
«Ovviamente mi dispiace, ma so che nel calcio le cose vanno in un certo modo e in qualche modo ne prendo atto. Gli ultras hanno il diritto di contestare, magari sarebbe meglio che lasciassero perdere le madri, ma se il Padova vince come sta facendo da tre partite a questa parte all’Euganeo continuino pure fino al 2025… Da parte mia non c’è problema, vado avanti lo stesso».
Si sente isolato?
«Di presidenti contestati nel calcio italiano ce ne sono parecchi, alla fine la differenza la fanno i risultati, perché sono quelli soprattutto che importano alla gente. Io spero che la squadra continui sulla strada intrapresa nelle ultime settimane».
Cambio di allenatore azzeccato?
«Di Mutti sono molto soddisfatto, adesso speriamo di sbloccarci anche in trasferta».
Mercoledì scorso lei ha incontrato l’Aicb e ha spiegato molte cose a proposito di quanto accaduto negli ultimi mesi. Che sensazione ne ha ricavato?
«Mi ha fatto molto piacere poter dare la mia versione dei fatti su tanti argomenti, è importante quantomeno che ognuno di noi esponga le proprie ragioni, poi non pretendo che la si pensi sempre come me. Senza mai dimenticare che tutti noi vogliamo il bene del Padova e che se le cose vanno bene sono il primo ad esserne contento».
Fra gli argomenti, ne è emerso uno è particolarmente importante. È vero che state trattando l’acquisto della metà del cartellino di Cristian Pasquato con l’Udinese?
«Ne stiamo parlando, senza dubbio è uno dei nostri obiettivi. Cristian è padovano e sta segnando gol importantissimi. Vedremo nelle prossime settimane cosa ne verrà fuori».
La questione Rocchi a che punto è?
«L’Assemblea di Lega è stata fissata per mercoledì 13 novembre, ma le due questioni viaggiano su due piani separati».
Farete qualcosa sul mercato a gennaio?
«Ci stiamo attrezzando, qualcosa sicuramente faremo per rinforzare la squadra».
Capitolo infrastutture. Cominciamo da Bresseo
«E’ il primo passo che vogliamo compiere, poi penseremo all’Euganeo. A Bresseo stiamo trattando il diritto di superficie con il sindaco di Teolo Moreno Valdisolo per i prossimi 99 anni. Se si arriverà a un accordo sistemeremo tutto il centro, oltre alla palestra e alla semina dei campi costruiremo un campo in sintetico e abbiamo in mente altre migliorie complessive».
E per quanto riguarda l’Euganeo?
«Abbiamo stilato un nostro programma, si tratta del secondo passo dopo Bresseo. Bisogna intervenire pesantemente sulla struttura, internamente ed esternamente. Abbiamo già idee precise, ma ogni cosa a suo tempo»
Domani si va a Reggio Calabria. La squadra vuole cambiare marcia anche in trasferta
«Se facessimo un risultato fuori casa sicuramente le cose cambierebbero forse definitivamente. Abbiamo pagato tanto gli infortuni, ma adesso piano piano le cose cominciano a girare. Non siamo ancora guariti, ma siamo sulla buona strada».
Fonte | Dimitri Canello per Corriere del Veneto
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