«Se la prende Melchiorri è gol». È un coro spontaneo quello lanciato dalla cinquantina di tifosi del club Cral Acap, che martedì sera ha festeggiato il terzo compleanno in un ristorante dell’Arcella. Ospiti d’onore il difensore biancoscudato Filippo Carini e proprio il centravanti Federico Melchiorri, che quasi arrossisce di fronte a tanto affetto. Sono lontani veleni e tensioni che stanno circondando la società, i tifosi hanno voglia di gol e l’hanno urlato a gran voce. «Ormai non segno da un mese e devo dire che mi manca tantissimo», ha confessato Melchiorri. «Spero di timbrare il cartellino già sabato contro il Crotone e ripagare la fiducia di questi tifosi che continuano a riempirmi d’affetto». La vera novità, però, è che Bortolo Mutti, dopo averlo inserito nella ripresa a Bari come esterno di centrocampo, lo sta provando insistentemente ancora in questo ruolo e contro i calabresi sembra destinato a giocare defilato.
«È una posizione in cui non avevo mai giocato, il mio ruolo naturale è quello di esterno nel 4-3-3. Non trovo ci siano grandi differenze, di sicuro devo coprire di più ma a Bari mi sono trovato bene e se ci sarà ancora bisogno di me in quella posizione sono prontissimo. L’assetto della squadra sarebbe ancora più offensivo e contro il Crotone dobbiamo puntare a vincere a tutti i costi». Melchiorri, intanto, sta prendendo lezioni dal nuovo arrivato Tommaso Rocchi. «L’ex laziale si è inserito benissimo, raramente si trova un personaggio di tale fama disponibile a insegnare un sacco di cose e spiegare i movimenti offensivi. Ha preso sotto la sua ala me così come i compagni meno esperti. È proprio una grande persona». Si chiedono i gol a Melchiorri e, curiosamente, anche al difensore Filippo Carini, che ripensa ancora alla grande occasione sciupata contro il Brescia. «Spero di rifarmi già sabato all’Euganeo», sorride l’ex Modena.
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«Se la prende Melchiorri è gol». Eccolo il primo coro coniato dai tifosi biancoscudati e dedicato all’attaccante di Macerata. In realtà l’interessato manca da qualche settimana all’appuntamento a lui più gradito, ma c’è un elemento scaramantico che fa ben sperare in vista della sfida di sabato all’Euganeo con il Crotone. Martedì sera il giocatore era ospite insieme a Carini del club Cral Acap per la festa del terzo compleanno e in passato, dopo la partecipazione a un analogo evento, aveva regalato un dispiacere alla formazione avversaria – in quel caso la Juve Stabia, nella successiva partita. «Magari – replica Melchiorri – speriamo che la cosa mi porti ancora fortuna. Il gol mi manca parecchio, non vedo l’ora di ritimbrare il cartellino e non sarebbe male se capitasse già sabato con l’undici calabrese, avversario forte, ma che non deve intimorirci». In un momento ancora difficile per la squadra, questi piccoli bagni di folla sono in ogni caso un toccasana. «L’affetto della gente è enorme e non posso che esserne contento. Sognavo per me un campionato così, i tifosi mi vogliono tutti bene e spero tanto di potere ripagare la loro stima».
Sabato a Bari è entrato solo a inizio ripresa, schierato da esterno sinistro del 4-4-2. «L’allenatore mi ha fatto rifiatare un attimo, ma sia la prova di Vantaggiato che quella di Pasquato sono state positive per cui la scelta si è rivelata azzeccata. Quanto a quel ruolo, non l’avevo mai fatto, ma mi sono trovato abbastanza bene perché non è molto diverso rispetto a un 4-3-3. C’è da dare un aiuto maggiore in fase difensiva, lo stiamo riprovando in allenamento (anche nella partitella in famiglia di ieri, ndr), vedremo». Carini, titolare da due gare, torna su quel suo colpo di testa a fil di palo nella sfida con il Brescia: «Ci sto pensando ancora. Vincere a tempo scaduto e in inferiorità numerica sarebbe stato il massimo. Non era facile segnare ma potevo fare meglio. Il secondo gol del Bari sul filo del fuorigioco? Un errore di lettura di tutta la difesa. Ci lavoriamo in settimana, ma al minimo sbaglio veniamo puniti, anche se poi al San Nicola abbiamo mostrato carattere rimettendo in piedi la gara. Una bella iniezione di fiducia». Oltre sessanta i soci del club, nato all’interno del circolo ricreativo dell’Aps. «Noi ci siamo – spiega il presidente Alessandro Favaron – e saremo sempre presenti per sostenere la squadra fino all’ultima partita».
Fonte | Stefano Volpe per il Mattino di Padova | Andrea Miola per il Gazzettino
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