Sono numerosi gli ex dell’una e dell’altra squadra che si sfideranno domani al Bentegodi per il derby tra Verona e Padova. Intanto, i due allenatori: Andrea Mandorlini è stato sulla panchina biancoscudata nella seconda parte della stagione 2006-2007 in C1. Rilevata una situazione di classifica difficile, l’attuale tecnico gialloblù portò il Padova a sfiorare i playoff. Franco Colomba, nel 2007-2008, è stato per pochi mesi alla guida del Verona: in C1, dopo alcune giornate fu esonerato e rimpiazzato da Davide Pellegrini. Con il Padova ha giocato per un anno Josè Crespo: era il 2010-2011, quella squadra mancò la A perdendo la finale dei playoff con il Novara. La scorsa stagione è stato nella città del Santo Daniele Cacia: 33 presenze e 11 gol in un’annata deludente per il Padova. Aniello Cutolo ha giocato nel Verona tra il 2007 e il 2008, non sfigurando quanto a rendimento, ma finendo marchiato dal grossolano errore sottoporta che, nei playout con lo Spezia, ebbe un peso enorme nella retrocessione gialloblù. Diego Farias è stato all’Hellas nel 2009-2010: bei ricordi per lui, molto apprezzato dalla tifoseria del Verona, anche se poi quella stagione finì con la promozione in B fallita. A Padova c’è anche Niccolò Galli, in forza all’Hellas nello scorso campionato, in cui però il centrocampista non ebbe fortuna a causa di ripetuti guai fisici.
Fonte | Hellas1903.it
Il tratto di autostrada fra Verona e Padova ha sempre generato parecchio traffico. Storie di ex, a lieto fine e più complicate. Comunque storie. Tanti derby in uno, parecchia adrenalina, l’attesa che sale. L’Hellas vuole vincere, anche a costo di dare un dispiacere a parte del suo passato. Andrea Mandorlini ha viaggiato verso Padova per firmare un biennale a metà dicembre del 2006, in una serie C1 da cui era difficile uscire. Subentrò a Maurizio Pellegrini e chiuse al settimo posto. In serie B ci andarono il Pisa ed il Grosseto passato in corso d’opera da Massimiliano Allegri ad Antonello Cuccureddu. Avventura breve, Mandorlini fece le valigie a fine stagione per traslocare a Siena in serie A proprio mentre Franco Colomba firmava per il Verona, appena retrocesso in C1 con Ventura. Pareva la scelta più azzeccata. La verità fu invece un’altra, ben più cruda. L’Hellas passò ben presto nelle mani di Davide Pellegrini, poi in quelle di Sarri e poi di nuovo in quelle di Davide fino alla salvezza di Busto Arsizio con la Pro Patria. Colomba fallì, in un’annata nera.[...] Per agguantare i playoff il Padova avrà bisogno di gol, difficile arrivarci se hai il sest’ultimo attacco del campionato. Colmare la lacuna significa ricevere un sostanzioso contributo ad esempio da Emiliano Bonazzoli, preso a gennaio dalla Reggina e dodici anni fa capace di presentarsi al Bentegodi con un tocco facile facile a due passi dalla porta dell’Inter, dopo una serpentina magica di Mauro Camoranesi che sulla linea di fondo ubriacò un certo Javier Zanetti. L’altro gol in quel 2-2 del Verona di Perotti lo segnò Italiano, anche lui passato da una parte all’altra della barricata. Quella sera di novembre Vincenzo firmò un capolavoro balistico, poi corse sotto la Curva e prese la seconda ammonizione. A Padova ha viaggiato con alterne fortune, prima di finire nel calderone del calcioscommesse. Colomba chiederà acuti pure a Diego Farias, uno che qualche rimpianto lo provoca sempre quando lo rivedi. [...] Il Bentegodi rivedrà domani anche Aniello Cutolo, ex ricordato per l’occasione fallita nello spareggio d’andata a La Spezia per restare in B ma anche per quel gran colpo che un anno fa zittì uno stadio intero in una partita in cui brillò la giocata di Daniele Cacia nel cuore dell’area dell’Hellas, fra Maietta e Mareco, prima della stoccata del 2-2 definitivo alle spalle di Rafael. L’Hellas incrocerà domani Niccolò Galli, uno su cui Mandorlini aveva puntato molto ma tradito da mille problemi fisici. Dall’altra parte Padova saluterà volentieri Crespo, lontano dall’undici titolare dell’Hellas ma in prima fila da terzino sinistro nella stagione di Padova con Alessandro Calori, che non a caso avrebbe voluto lo spagnolo anche a Brescia. Sulla corsia mancina ha corso molto, con una maglia e con l’altra, anche e soprattutto Gianluca Falsini, adesso tornato a Siena dove allena gli Allievi Nazionali dopo aver fatto parte della straordinaria orchestra del Verona diretta da Cesare Prandelli. Falsini resterà anche nella storia biancoscudata soprattutto per quel gol figlio di tanti rimpalli segnato in extremis a Ravenna nella semifinale playoff, che di fatto catapultò il Padova in serie B dopo undici stagioni di inferno. Si sbilancia stavolta Falsini: «Volete un pronostico? L’anno scorso finì pari, stavolta andrà diversamente. Sta bene il Padova, l’ho visto ad Empoli e mi è piaciuto. Ma il Verona sta ancora meglio». [...] Beh, dici Nanu Galderisi e tutti si alzano in piedi. Grandissimo a Verona dove rimarrà per sempre il centravanti dello scudetto, è stato poi grandissimo anche a Padova. Sempre serie A, era il Padova di Lalas, il primo americano del nostro calcio. Di quel Padova Galderisi divenne una bandiera, in quel Padova fu protagonista e forse non è un caso che quella sia diventata la sua città. Anche se Verona è Verona e se dovesse scegliere oggi, magari, lo farebbe senza dubbi. Di sicuro, per mettere d’accordo i tifosi, il suo nome sarebbe una garanzia. Lo voterebbero tutti.
Fonte | Alessandro De Pietro per L’Arena
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