PADOVA Nell’Empoli che sabato farà visita all’Euganeo c’è un ragazzo che la scorsa stagione in viale Rocco disputava le partite casalinghe. Marco Gallozzi, catapultato nei ranghi della squadra azzurra dopo la parentesi al Chievo, è pronto a riabbracciare la società che l’ha fatto esordire in B, e che detiene ancora il suo cartellino: «Non so l’effetto che mi potrà fare rientrare all’Euganeo, credo che sarà emozionante – dichiara il centrocampista – Sono carico, ci tengo particolarmente a far bene al cospetto del Padova: sia per soddisfazione personale, sia per il bene dell’Empoli». Una squadra che, infatti, arriverà a Padova dopo l’ennesimo cambio di allenatore: «Non mi aspettavo l’esonero di Carboni – spiega Gallozzi – anche se da parecchio non facevamo punti. Sono andato ad allenarmi come tutti i giorni e lì ho trovato Aglietti: ci ha detto di essere più determinati, di avere carattere e di giocare col coltello tra i denti. Ed è così che ci presenteremo». Per l’Empoli, che all’Euganeo nelle ultime due stagioni ha strappato quatto punti dei sei disponibili, le motivazioni vengono da sole: «Verremo a giocarcela a viso aperto, di fronte ad una grande squadra quale è il Padova. Non avremo timore: non aspetteremo che i biancoscudati facciano il loro gioco, li presseremo e li attaccheremo costantemente, cercando di metterli il più possibile in difficoltà». Per Marco Gallozzi è però inevitabile ricordare la passata stagione in maglia biancoscudata, ricca di soddisfazioni nonostante una seconda parte difficile: «Con Calori ho dei bellissimi ricordi: l’esordio in Serie B contro il Piacenza, il primo gol al Varese, la gara a Frosinone, squadra della mia città. Sentivo che aveva fiducia in me. Poi con l’arrivo di Dal Canto è coinciso qualche problema fisico, e con la squadra che girava a mille era inevitabile che avessi meno spazio. È sempre bellissimo, però, ripensare alla cavalcata dello scorso anno. Quando ero a Verona riuscivo ad incontrare i vecchi compagni, da quando sono in Toscana non è possibile: li rivedrò tutti volentieri».
Fonte | Francesco Cocchiglia per Il Mattino di Padova
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