Il Torino ed il Pescara conquistano la promozione diretta, tornano in serie A con una giornata d’anticipo sulla conclusione della maratona cadetta. E’ la quarta promozione per Giampiero Ventura dopo quelle con Lecce ‘96/97, Cagliari ‘97/98 e 03/04: « Tutti ricordi bellissimi ma questa festa resterà la più bella, indimenticabile. E’ la vittoria del gruppo – ha detto il tecnico– , ragazzi ammirevoli».
Il Torino torna in Serie A dopo tre anni di purgatorio in B e la città, a una settimana dal trionfo della Juventus in campionato, conosce nuove ore di festa e delirio: i caroselli intorno al pullman della squadra sono durati per ore e fino a notte inoltrata. Poche ore dopo l’impresa del Pescara, che non manca l’appuntamento con il destino e dopo 19 anni il serie cadetta centra il ritorno in A.
Il Pescara torna in A dopo vent’anni, l’ultima promozione con Giovanni Galeone (in campo fra gli altri Massimiliano Allegri, Bivi, Junior) altro profeta del calcio-champagne. Questo d’oggi è il capolavoro di Zdenek Zeman e della sua filosofia del gioco d’attacco che si riassume nel concetto «Se la partita finisce 0-0 il pubblico ha diritto al rimborso del biglietto».
Le cifre gli danno ragione, 89 gol segnati in 36 delle 41 partite disputate, Record stratosferico, Spettacolo. Il tecnico boemo, che in carriera ha vinto poco rispetto a quanto ha dato, realizza il doppio salto dalla Lega Pro alla serie A con la squadra più giovane, dimentica i 65 anni da poco compiuti e danza a Marassi con tutti i suoi gioielli, Insigne e Immobile, Caprari e Verratti, Anania e Balzano (l’ossatura dell’under 21 di Ciro Ferrara) e con gli esperti Cascione e Sansovini. Tutti nomi che saranno molto gettonati sull’imminente mercato, inseguiti da grandi squadre e tutti con la speranza di avere ancora Zeman come maestro, di tattica e di vita. “Credo che sia stata la più grande soddisfazione della mia carriera. Mi sono emozionato molto a fine gara. Mi viene spesso in mente, infatti, Franco Mancini, che purtroppo non può essere oggi qui con noi per festeggiare questo traguardo. Più che un secondo papà, sono ormai un secondo nonno. Qui ci sono molti giocatori giovani e promettenti che seguono i miei consigli. Spero che rimangano tutti. Ho detto loro che gli conviene restare a Pescara, per giocare da papabili titolari la prima stagione nella massima serie, nell’ottica di far esperienza prima del ‘salto’ in una grande”.
E’ arrivata una vittoria che forse in pochi si aspettavano: “La scorsa estate io pensavo di poter fare bene, ma fino a questo punto era difficile immaginarlo, anche se ci speravo. E posso dire che questa soddisfazione la metto al primo posto nella mia carriera”.
Fonte | Il Giornale | Eurosport
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