POZNAN (Polonia) «Nessun “biscotto” con la Spagna. Noi croati siamo troppo orgogliosi e vogliamo vincere perché ci sentiamo forti. Agli indimenticabili tifosi del Padova auguro di tornare subito, il prossimo anno, in serie A. Ho già pronto per loro il nuovo Vlaovic, anzi un talento ancora più forte del sottoscritto: lo raccomanderò al presidente Cestaro».
Fisico asciutto, italiano quasi perfetto, 40 anni da compiere il prossimo 7 agosto, tanta disponibilità e simpatia. Così si ripresenta Goran Vlaovic, indimenticato beniamino dei tifosi dell’ultimo nostalgico Padova visto in serie A, stagioni 1994/95 e 1995/96: oltre quindici anni fa. Allora Vlaovic lasciò Padova per palcoscenici e vittorie più prestigiose: prima la Coppa del Re, la Supercoppa di Spagna e la Coppa Intertoto con il Valencia, poi l’accoppiata campionato e Coppa con i greci del Panathinaikos di Atene. Lo ha incontrato Il Mattino in un hotel di Poznan, in Polonia,dopo la gara tra Italia e Croazia. «Faccio l’opinionista per la televisione nazionale», ci ha spiegato, «da cinque anni seguo tutte le gare delle squadre croate in Europa League e ora anche le partite della Croazia all’Europeo. La gara contro gli azzurri per me ha avuto un significato particolare. La squadra di Prandelli mi ha sorpreso in positivo. Perché di campioni veri sono rimasti solo Buffon e Pirlo».
«Ero a Danzica e vi ho visto mettere più volte in difficoltà la Spagna. Anche contro di noi siete stati molto pericolosi. Ma il risultato di parità penso alla fine sia giusto perché, ve lo sottolineo, questa Croazia è molto forte e lo dimostrerà anche contro la Spagna. Conosco molti di questi giocatori e sono convinti di poter battere chiunque. Modric contro l’Italia ha giocato sotto tono, ma è un campione e può decidere le partite da solo».
Come fece più volte Vlaovic con la maglia del Padova nel campionato 1994/1995. Le sue prodezze consentirono al Padova di rimanere un anno in serie A. «Lo spareggio-salvezza vinto con il forte Genoa di Skuhravy rimane uno dei ricordi più belli ed emozionanti della mia carriera». «Ho rivisto Galderisi qualche tempo fa. Mi farebbe piacere sapere cosa fanno Longhi e Nunziata. Il direttore sportivo Aggradi è morto? Lo so solo adesso», aggiunge l’ex biancoscudato. «Mi spiace perché fu lui a prelevarmi dall’allora Croatia Zagabria. Sì, Padova mi manca, mi sono trovato benissimo, ho ancora alcuni amici e spero di tornarci presto. Anche perché ho qualche giocatore da proporre, che potrebbe fare molto bene».
Vlaovic da poco meno di un anno ha infatti aperto a Zagabria un’agenzia di procuratori, assieme agli ex compagni di nazionale Mario Stanic e Boris Zivkovic. E ci regala un anticipazione: «Modric attualmente è il giocatore croato più forte, ma secondo me c’è un sedicenne, Alen Halilovic, mezzapunta che gioca nelle giovanili della Dinamo Zagabria, figlio del mio amico ed ex compagno di squadra Sejad, che diventerà ancora più bravo. Mi auguro che il Padova torni in serie A subito, come meritano i suoi splendidi tifosi, e magari possa investire su questo ragazzo, di cui presto sentirete molto parlare». Parola di Goran Vlaovic.
Fonte | Marino Santi per Il Mattino di Padova
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