Ribalta televisiva nazionale sabato sera per Alessandro Calori, ospite della trasmissione “Speciale Serie B” in onda su Sportitalia. Curiosamente come già riportato dal nostro blog poco tempo fa, poteva essere il secondo anno consecutivo nel quale un nostro tecnico arrivava ospite in questa trasmissione sorprendentemente da esonerato, capitò infatti l’anno scorso a Nello Di Costanzo, sollevato dall’incarico dopo il pareggio di Salerno e in modo imbarazzante costretto a spiegare la decisione in diretta nazionale. Quest’anno non è andata così e per Calori è stato una specie di brainstorm su argomenti già ampiamente trattati a livello locale (Italiano, il mercato di gennaio, il momento difficile, l’attacco poco prolifico, gli infortuni e altro), ma anche uno sguardo più ampio sul campionato cadetto e un po’ di revival, con la riproposizione di quel gol da lui segnato alla Juventus con la maglia del Perugia che costò all’undici bianconero lo scudetto. «In quella occasione esultai – ha raccontato – ma sportivamente ero dispiaciuto perché sono tifoso juventino». Poi, quasi a scusarsi con sè stesso: «Però anche loro sciuparono molte occasioni…».
Andrea Miola riporta per il Gazzettino la chiaccherata negli studi milanesi. Restando al passato – ma quello più recente – Calori ha ammesso di avere ricevuto, prima di quella del Padova, un paio di offerte senza però fare nomi. Una era della Reggina, come ha rivelato l’opinionista Alfredo Pedullà, senza dimenticare un interessamento del Chievo. Entrando nel vivo dell’analisi tecnica, si è parlato innanzitutto della sfida con il Siena: «Non spettacolare, ma bella sotto il profilo tattico. La squadra non era impaurita e il gruppo nel suo complesso ha avuto una buona reazione e la prestazione mi è piaciuta». Sulla sua posizione e sul suo personale obiettivo, così si è espresso: «Mi sentivo in bilico? Questo è il nostro lavoro e a Padova giustamente si aspettano molto; bisogna fare un passo alla volta e invece nel calcio si tende a guardare sempre avanti. Io sto cercando di dare alla squadra una mentalità per prepararsi a vincere, ma questo è un percorso per il quale ci vuole un po’ di tempo». Calori ha poi ribadito gli stessi concetti su una domanda relativa ai possibili effetti negativi di alcuni interventi sulle scelte tecniche del presidente Cestaro: «È una persona esuberante, un grande passionale e un grande industriale che gestisce la società come le sue aziende e vorrebbe regalare alla città un grande risultato. Per vincere, non bisogna solo investire, ma pure programmare, gettando le basi. La fretta può annebbiare, come è successo per molti anni all’Inter di Moratti. Nel calcio subentrano diverse variabili, per cui non sempre uno più uno fa due. È un grande presidente».
Fonte | Il Gazzettino
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