L’indomani di Modena-Gubbio è amaro, il pari di sabato è stato l’ennesimo segnale di un inizio di stagione negativo, difficilmente pronosticabile. Lo stesso ds gialloblù, Fausto Pari, è realista: «Non ci nascondiamo dietro un dito – ammette – siamo consapevoli di essere in un momento delicato, nel gioco e nei risultati».
Come giudica la gara contro il Gubbio?
«E’ stata una partita non giocata benissimo, anche se nella prima mezz’ora abbiamo avuto a disposizione almeno due nitide palle gol con Bernacci. Se fossimo passati in vantaggio avremmo di certo visto un’evoluzione diversa della partita».
Molti giocatori del Modena avevano dichiarato che contro il Gubbio si sarebbe visto un carattere diverso.
«Penso che dopo il gol del vantaggio umbro la squadra abbia reagito con forza e determinazione. Il pareggio è arrivato immediatamente perché la squadra ha voluto andare a riprendere il risultato con decisione. Poi, però, abbiamo sofferto sul gioco, perché non è facile affrontare una formazione che si chiude in difesa con tutti gli uomini a proteggere la propria metà campo».
Il pubblico non ha gradito la prova e ha fischiato.
«E’ lecito che il pubblico esprima il proprio disappunto con i fischi, è una reazione legittima. Soprattutto perché per tutti i 90 minuti ci ha sostenuto e in qualunque settore dello stadio c’è stato calore per aiutarci a raggiungere la vittoria. I fischi ripeto sono leciti».
Le assenze stanno pesando in maniera decisiva.
«Sì, abbiamo giocatori importanti fuori e di certo ci viene a mancare un po’ di qualità, soprattutto dalla cintola in su. Se a questo aggiungiamo una giornata storta di alcuni elementi è normale incontrare delle difficoltà».
Si riferisce a Fabinho e Carraro.
«Fabinho arrivava da un infortunio muscolare ed ha faticato. E anche Carraro non ha disputato certo una grande prova, però ho avuto modo di parlare col ragazzo dopo la partita e mi ha confidato che non stava bene».
Ora arriva una trasferta proibitiva, a Padova.
«Andremo all’Euganeo per fare la nostra partita, cercando di migliorare e di crescere. L’unica cura in questo momento è il lavoro settimanale e la compattezza di tutte le componenti, giocatori, tecnico e società. Dobbiamo stare vicini e aiutarci».
Senza Di Gennaro, non sarebbe più utile rinunciare al modulo due punte più trequartista e coprirsi maggiormente?
«Partendo dal presupposto che spetta a mister Bergodi prendere decisioni di questo tipo e che lui ha la massima libertà, dico che è vero che ci manca il trequartista titolare, ma la squadra e, in particolare i centrocampisti, sono stati scelti appositamente per giocare a 3 in mediana».
La proprietà come sta reagendo al momento difficile.
«La società ci è vicina, ma è ovvio che ci sia un po’ di delusione. Ma erano consapevoli che l’inizio non sarebbe stato facile e avremmo pagato dazio».
Una nota positiva, la crescita di Marco Bernacci.
«Gli infortuni degli attaccanti hanno costretto Bergodi a farlo giocare sempre e devo dire che nessuna altra cura sarebbe stata migliore. Sta crescendo partita dopo partita, mi dispiace che ieri non abbia fatto gol, perché, col senno di poi, se fosse entrata una delle due occasioni avremmo visto un altro match».
Fonte | Il Resto Del Carlino
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