L’Atalanta per la prima volta con un duro comunicato prende le distanze dall’ex capitano Cristiano Doni: “L’Atalanta Bergamasca Calcio SpA – si legge sul sito web del club nerazzurro – prende atto con sorpresa e grande amarezza delle dichiarazioni, come riportate dagli organi di stampa, rese venerdì davanti al Gip di Cremona dal proprio tesserato Cristiano Doni, della cui estraneità ai fatti contestatigli era sempre stata, in buona fede, fermamente convinta. L’Atalanta esprime la propria fiducia nella magistratura e una volta concluso l’iter giudiziario si riserva di agire con tutta la necessaria fermezza, in ogni possibile sede, contro chiunque abbia danneggiato la sua storia, la sua immagine e la sua onorabilità. Questo anche nell’interesse di tutti coloro che si stanno prodigando con il massimo impegno e spirito di abnegazione per consentire alla squadra di ottenere gli attuali prestigiosi e meritati risultati sportivi, nonché di tutta l’appassionata tifoseria nerazzurra, che, anche in questo difficile e delicato momento, la sta sostenendo con il solito impareggiabile calore”.
Alla fine di tutto, restano le lacrime e l’abbraccio al poliziotto che lo ha arrestato. Cristiano Doni ha appena concluso l’interrogatorio davanti al gip Guido Salvini e al pm Roberto Di Martino, quando si alza dalla sedia ha un gesto istintivo: scarica la tensione tra le braccia di chi lo aveva condotto verso l’incubo. Un po’ come avviene in un campo da calcio, quando al termine della gara ci si scambia la maglia con un avversario. Questa «partita» Doni l’ha persa scegliendo di giocarla nel modo migliore: ha collaborato con i magistrati, raccontando dopo sei mesi di «non ho fatto nulla» una verità diversa. Una verità che cancella di fatto il calciatore, ma apre una strada meno gravosa all’indagato: al processo potrebbe dover rispondere «solo» di frode sportiva, mentre è probabile che gli stessi inquirenti decidano di non contestargli l’associazione per delinquere. leggi tutto…
L’avvocato di Cristiano Doni, Salvatore Pino, ha parlato con i giornalisti a margine dell’interrogatorio al suo assistito. Doni sta collaborando con i giudici, ha fatto ammissioni su Atalanta-Piacenza, ma ha precisato di aver agito solo a titolo e livello personale, scommettendo su partite dopo aver sentito informazioni, smentendo contatti o rapporti con il gruppo degli “zingari”. Sono arrivare ammissioni anche su Ascoli-Atalanta mentre Doni avrebbe negato ogni addebito su Padova-Atalanta, partita che tirerebbe in ballo anche la società nerazzurra. Doni non ha fatto nomi di altri giocatori e precisato l’assoluta estraneità dell’Atalanta nei fatti accaduti. leggi tutto…
Le indagini sportive sul calcioscomesse avranno un processo bis. Il procuratore federale Stefano Palazzi, secondo quanto si apprende, è infatti al lavoro sul nuovo capitolo dello scandalo che ha condotto a 17 arresti, tra cui quello di Cristiano Doni: Palazzi quando chiuse l’inchiesta sul primo filone aveva aperto un fascicolo bis in attesa di ulteriori sviluppi e adesso ha chiesto al procuratore di Cremona Di Martino di poter avere copia degli atti utili ai fini dell’inchiesta sportiva.
Naturalmente è ancora prestissimo per ipotizzare quali potrebbero essere le ripercussioni sulla classifica dell’Atalanta. Doni e il club sono già stati sanzionati (il giocatore con 3 anni e mezzo di squalifica e la società nerazzurra con 6 punti di penalizzazione) per Atalanta-Piacenza 3-0 e per Ascoli-Atalanta 1-1, per cui il club nerazzurro potrebbe rischiare un’ulteriore penalizzazione per Padova-Atalanta 1-1, la terza partita «sospetta» che vede protagonista la squadra atalantina. leggi tutto…
L’onda lunga dell’inchiesta sulle partite truccate legate al mondo delle scommesse ha vissuto all’alba di questo lunedì una pagina scioccante: manette per 17 persone, fra queste diversi calciatori. Su tutti spicca il nome di Cristiano Doni, già squalificato per 3 anni e 6 mesi dalla Giustizia Sportiva. leggi tutto…
Rino Foschi in esclusiva a Padova Goal sul caso scommesse e sul possibile coinvolgimento di Padova-Atalanta nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Beppe Signori e di altre 15 persone e in cui risulta indagato Stefano Bettarini:
“Ho letto con stupore stamattina la Gazzetta dello Sport – spiega Foschi – ma siamo tranquillissimi, anche perché non ci è stato comunicato nulla e siamo del tutto estranei a questa vicenda. La segnalazione ai monopoli di stato partì per un flusso anomalo di giocate sul segno “x”, ma non ci fu nulla. Non so nemmeno cosa sia un’agenzia di scommesse, non ho molto da dire, se non che il Padova non c’entra nulla. Né io né i miei collaboratori, né i giocatori hanno nulla da temere da questa situazione”.
Matteo Ardemagni in conferenza stampa prima dell’allenamento risponde all’intervista riportata ieri da tuttoatalanta da Giacomo Bonaventura: “Con Bonaventura c’è sempre stato un ottimo rapporto, mi fa piacere che abbia detto certe cose, spero che però non me l’abbia gufata…”.
Sull’Atalanta Matteo ha le idee chiarissime: “Doni, nonostante l’età avanzata, fa ancora la differenza, direi che uno come lui è fantastico averlo in squadra, è lui i pericolo principale. Sicuramente sabato abbiamo una partita importantissima, la affronterò come se fosse una qualsiasi, ma magari ci sarà uno stimolo più, non ho fatto bene a Bergamo e ci tengo dunque a dimostrare mio valore. Mi servirà sicuramente da lezione per il futuro”
Sul suo futuro: “Dipenderà da quello che farò da qui a fine stagione, vedremo, è ancora presto per dirlo, se non segno più difficilmente Cestaro mi confermerà”. leggi tutto…
PadovaCalcio
01/01/1970