PADOVA Non se l’aspettava nemmeno lui, un ritorno del genere. Un boato l’ha accolto al momento dell’uscita dal tunnel prima della partita, un altro quando Dal Canto l’ha mandato a scaldarsi, poi l’esplosione quando è sceso in campo. Davide Succi ricorderà a lungo il pomeriggio di sabato e la partita con l’Empoli: «Voglio ringraziare tutti i tifosi – le parole del “Cigno” – perché mi hanno emozionato veramente. Dimostrazioni d’affetto di questa portata non se ne vedono spesso nel mondo del calcio, e a me personalmente non era mai successo. È stato tutto veramente bello: mi hanno sempre sostenuto, mi hanno fatto sentire un calciatore anche quando apparentemente non potevo sembrarlo. Così come i miei compagni, cui va il mio ringraziamento. Però d’ora in poi chiedo ai tifosi di acclamarmi solo se lo meriterò: il passato è passato, non devono osannarmi per quello che ho compiuto lo scorso anno».
Quel pallone che al 93’ non ne ha voluto sapere di entrare: che sarebbe successo se l’epilogo fosse stato diverso? «Pensavo di avere preso il tempo a Stovini – ammette Succi – e sono andato sulla sfera convinto che ormai il più fosse fatto. Non so come, ma il difensore ha invece recuperato in scivolata e deviato in angolo il mio tiro. Un vero peccato: in televisione si è vista la mia espressione incredula, non potevo immaginare che tutto sarebbe sfumato ad un passo dal gol». E quindi è finita ancora una volta in pareggio. È eccessivo dire che questo Padova non ha la cattiveria nel suo Dna? «Credo di sì, perché ogni giorno vedo un gruppo di giocatori che lottano e sicuramente hanno temperamento da vendere. Possiamo fare molto bene, ora non ci sta girando al meglio ma è solo questione di infilare qualche risultato positivo: se acquistiamo fiducia in noi stessi, poi andrà tutto liscio. Contro l’Empoli, ancora una volta, potevamo portare a casa i tre punti ma ci siamo dovuti accontentare di un pari nonostante una gara condotta bene: ci abbiamo provato, l’avversario ha gestito bene la palla anche se non ci ha creato grossi pericoli. È mancata la stoccata vincente, accettiamo il responso del campo».
Crede quindi che questo Padova possa lottare ancora per gli obiettivi che si è prefissato? «La società ci ha messo in condizione di disputare un grande campionato, ma dobbiamo essere consapevoli che sul campo il nome del singolo non conta più nulla: è durante la gara che dobbiamo dimostrare di meritare la fiducia della società. Credo molto, in questo senso, nei miei compagni e nell’allenatore. Sono convinto che il Padova arriverà alla fine giocando bene, non posso dire dove arriverà, ma posso garantire che sarà sempre all’altezza della situazione. A cominciare dalla prossima gara con l’Albinoleffe: abbiamo due settimane per riordinare le idee, ci presenteremo cancentrati e ben preparati».
Fonte | Francesco Cocchiglia per Il Mattino di Padova
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[...] dalla sala stampa dove hanno parlato Cuffa, Cestaro, Aglietti, Maccarone, Ficagna e Dal Canto, qui invece le parole di Davide Succi. Segui anche il profilo di twitter ufficiale del Calcio Padova 1910, tramite instagram in settimana [...]